In uno scenario sempre più digitale e interconnesso, le professioni legate alla sfera ICT (Information & Communication Technology) avranno un incremento del 50% in Europa da qui al 2030. Significa tantissime opportunità di lavoro, con il rischio di vederle vacanti a causa della mancanza di talenti del digitale adeguatamente formati e informati. Comprendere cosa sta accadendo e il “dietro le quinte” della tecnologia che utilizziamo quotidianamente, può però far accendere una lampadina capace di portarci su percorsi di approfondimento in grado di spalancarci le porte del mercato del lavoro.
Un primo assaggio riguarda di algoritmi di intelligenza artificiale che alimentano il cosiddetto Natural Language Processing, quella tecnologia che ci permette per esempio di usare i comandi vocali con i moderni assistenti digitali come Google Assistant, Amazon Alexa o Apple Siri.
Noi pronunciamo delle parole e l’assistente le interpreta per capire quale comando gli stiamo dando. Giorno dopo giorno questi assistenti ci sembrano sempre più intelligenti, perché riescono a capire i nostri comandi anche quando non pronunciamo proprio le parole esatte del comando stesso, ma il tutto avviene con grande difficoltà e attraverso il “machine learning”, che si alimenta di fasi poco comuni ma molto utili da conoscere: tokenizzazione, stemming e lemmatizzazione.