Fin dall’inizio ho concepito Lavoradio come un flusso che potesse andare in direzione dei “ribelli positivi”: sotto questo ombrello racchiudo chiunque non accetti lo status quo e si muova con l’abilità del changemaker, ovvero con lo spirito di chi vuole cambiare – migliorandole – le cose. Io stesso, nel fondare questo magazine, decisi di spegnere metaforicamente la tv e i telegiornali, concepiti come bollettini di guerra, per accendere una radio che parlasse di lavoro e di innovazione in termini di opportunità. Era il lontano luglio 2012.
I ribelli positivi possono non avere in sè doti geniali, ma sono sempre guidati da un sacro fuoco che li porta a voler rovesciare i paradigmi o a guardare le cose da una prospettiva differente rispetto al sentire comune. In questo modo, spostandosi rispetto al prisma che si ha di fronte, quelli che agli occhi degli altri sono assunti come punti di debolezza diventano ai nostri occhi frecce positive, da custodire nella nostra faretra (o cassetta degli attrezzi).
E’ per questo che sul sito, oltre a mie considerazioni personali, riporterò articoli e punti di vista disruptive, dirompenti, sottoponendoli alla tua attenzione.
Inauguro questo percorso con un articolo di Assunta Corbo, founder del Constructive network (qui il manifesto per un’informazione costruttiva, che puoi firmare liberamente), che mette al centro la #vulnerabilità, che fa rima con opportunità, altra parola-chiave qui su Lavoradio