Tutto parte da due amici d’infanzia, Mauro Marconato, tecnico programmatore per marchi d’alta moda, ed Enrico Maggiolo, programmatore web. E da due idee regalo: un berretto personalizzato con il nome del neonato e una coperta fatta a mano, rispettivamente per la figlia appena nata e per il nipote in arrivo di due amici. Da lì scatta l’idea di abbinare i due capi e di personalizzarli.
Detto fatto: i due amici scattano delle fotografie professionali del neonato con il kit personalizzato realizzato per l’occasione e investono appena 10 euro in una pubblicità sponsorizzata; la risposta fu di 1.000 persone interessate ad acquistare il set. Era il segnale che l’idea potesse diventare un progetto più strutturato, capace di attirare l’attenzione dei potenziali clienti.
Da allora Prima Coccola ha visto crescere costantemente il fatturato (anche durante la pandemia), mantenendo sempre la formula ‘just in time’: significa che ogni capo viene lavorato a maglia e realizzato esclusivamente quando arriva l’ordine. Ad aprile 2020 è stato registrato un +150% di richieste rispetto al mese precedente ed è stata da poco raggiunta la quota di 1500 ordini. Piccoli numeri, ma per una startup che ha deciso di puntare sulla qualità, molto incoraggianti!
I bullet point di questa storia:
– Intuizione: capi personalizzati con il nome dei neonati se ne vedono pochi
– Ascolto: l’analisi dei feedback di chi guarda i capi ed esprime apprezzamento, si informa, si incuriosisce, risulta un grande indicatore di interesse
– Sondaggio: oggi anche con 10 euro di una sponsorizzata si possono ottenere feedback interessanti
– Made in Italy e materie prime di pregio: fattori che pagano sempre
– Qualità: puntare sulla qualità a scapito della quantità a volte significa dare valore a ciò che si fa, mettere il giusto tempo e la massima cura